Burt Munro è entrato nella storia grazie alla sua Indian Scout del 1920, sulla quale ha lavorato e apportato modifiche per oltre 20 anni, utilizzando parti fatte in casa, per renderla sempre più veloce. Il suo sogno era partecipare alla Speed Week di Bonneville per testare al massimo la sua “Munro Special”, dimostrando così la sua inarrestabile sete di velocità. La sua impresa è diventata un record riconosciuto e la sua storia è stata immortalata nel film del 2005, The World’s Fastest Indian, con Anthony Hopkins nel ruolo di Burt Munro. È una storia di perseveranza e sfida alle autorità, che ha reso Burt e la sua moto dei veri eroi della velocità.
Burt Munro: 10 Fatti Sorprendenti
I Primi Anni di Burt Munro
Herbert James Munro è nato nel 1899 a Invercargill, Nuova Zelanda, in una famiglia di agricoltori. Fin da giovane, Munro è stato affascinato dalla velocità, iniziando con i cavalli più veloci della famiglia per poi appassionarsi alle prime auto e moto. Ha iniziato la sua carriera nelle corse di Speedway in Nuova Zelanda, ma la Grande Depressione lo costrinse a tornare alla vita agricola prima di diventare meccanico e venditore di moto, riprendendo poi le competizioni e diventando una figura prominente nel panorama delle corse neozelandesi.
La Scout Indian del 1920
Munro acquistò una Indian Scout del 1920 nei primi anni ’20, che divenne la base per tutte le sue modifiche. Nonostante il modello originale avesse una velocità massima di 88 km/h, Munro lavorò instancabilmente, spesso di notte dopo il lavoro, per migliorarla, realizzando parti e attrezzi nella sua officina domestica. La sua creatività e ingegnosità lo portarono a costruire pezzi unici, aumentando la cilindrata da 600cc a 950cc e migliorando significativamente le prestazioni della moto senza mai poter misurare esattamente la potenza sviluppata.
Un Genio Creativo
La genialità di Munro non conosceva limiti. Dopo aver lasciato il lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla Indian, realizzò parti incredibili come le bielle da un asse di camion Ford, che richiesero cinque mesi di lavoro ma durarono oltre 20 anni. Sfruttò tubi di ghisa vecchi per fondere pistoni e cilindri e convertì il motore V-Twin da valvole laterali a valvole in testa, realizzando quasi ogni componente della moto, inclusa la carrozzeria aerodinamica.
I Primi Record
Già dagli anni ’40, Munro stabilì numerosi record di velocità in Nuova Zelanda, ma fu nei tardi anni ’50 che si rese conto che le piste neozelandesi erano troppo corte per le sue ambizioni. Così, decise che Bonneville, negli Stati Uniti, era il luogo dove avrebbe potuto realizzare i suoi sogni di velocità.
Il Primo Tentativo a Bonneville
Nel 1962, grazie ai risparmi accumulati e all’aiuto degli amici, Munro partì per la sua prima avventura a Bonneville, superando non poche difficoltà, tra cui la necessità di iscriversi alla gara, di cui non era a conoscenza. Nonostante lo scetticismo iniziale per la sua moto fatta in casa, gli fu data l’opportunità di correre, segnando l’inizio della sua leggenda a Bonneville.
Record di Velocità a Bonneville
Il suo primo viaggio a Bonneville fruttò a Munro il suo primo record di velocità riconosciuto negli Stati Uniti, correndo un miglio a 288 km/h. Successivamente, stabilì altri record, diventando una celebrità tra i concorrenti e il pubblico. Il suo record più famoso fu nel 1967, quando raggiunse una velocità non ufficiale di oltre 329 km/h, un record che ancora resiste.
Gli Ultimi Giorni a Bonneville
Nel 1967, all’età di 68 anni, Munro stabilì il suo ultimo record per motori sotto i 1000cc a Bonneville con una velocità di 296 km/h, nonostante i gravi problemi di salute. Questa impresa ha cementato il suo posto nella storia della velocità.
Riconoscimento e Eredità
Burt Munro è stato ammesso nella AMA Motorcycle Hall of Fame nel 2006 per i suoi incredibili successi. La sua dedizione, ingegnosità e spirito indomito continuano ad ispirare. Nel 2023 è stato inserito anche nel Sturgis Motorcycle Museum Hall of Fame, riconoscendo il suo impatto duraturo nel mondo delle corse su due ruote.
La Morte di Burt Munro
Munro morì per cause naturali nel 1978, all’età di 78 anni. Anni dopo la sua morte, fu premiato postumo con un record del 1967 a 296.2593 km/h dopo che suo figlio John scoprì un errore di calcolo dell’AMA dell’epoca. La sua storia rimane un esempio brillante di determinazione e passione per la velocità.