Pneumatici ed Euro 7, cosa prevede il nuovo standard ambientale europeo

Il 12 aprile 2024, il Consiglio Europeo ha ufficialmente adottato il Regolamento Euro 7; il testo, come si legge sul portale istituzionale dell’organo comunitario, “stabilisce norme sui limiti di emissione per i veicoli stradali e sulla durabilità della batteria“; inoltre, il provvedimento interessa “autovetture, furgoni e veicoli pesanti e mira a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici dai fumi di scarico e dai freni” oltre ad includere prescrizioni più stringenti circa la durata di vita dei veicoli. La principale novità, rispetto al protocollo precedentemente in vigore, riguarda però la presenza di disposizioni specifiche circa gli pneumatici, che per la prima volta rientrano tra gli elementi oggetto della normativa.

Non a caso, l’impatto ambientale è ormai stabilmente uno dei parametri di valutazione delle performance complessive delle gomme, in special modo quelle per auto. I test condotti di recente dal Touring Club Svizzero su quasi trenta modelli di pneumatici invernali, ad esempio, integrano sicurezza e bilancio ambientale alla pari; il prodotto che ha ottenuto la valutazione migliore, il CONTINENTAL WinterContact TS 870 (una gomma di fascia alta, disponibile anche su siti specializzati come Euroimportpneumatici) non ha mostrato la stessa resistenza all’usura di altre coperture, risultando però nel complesso più sicuro. In vista dell’entrata in vigore delle nuove norme, cambierà anche il modo con cui i consumatori sceglieranno le gomme con cui equipaggiare il proprio veicolo.

Ridurre le emissioni delle gomme

È questo uno degli obiettivi che il legislatore vuole raggiungere con il nuovo standard normativo. Nello specifico, con il protocollo Euro 7 vengono introdotti “limiti più rigorosi per le emissioni di particelle prodotte durante la frenata, con limiti specifici per i veicoli elettrici“; in aggiunta, i nuovi pneumatici dovranno essere garantire un chilometraggio più elevato e una durata di vita complessivamente maggiore.

Le particelle emesse dalle gomme durante la marcia su strada rientrano, assieme a quelle prodotte dai freni dei veicoli di ogni genere, tra le “emissioni diverse da quelle dallo scarico“; secondo le stime dell’UE, riportate nel documento sui Risultati del trilogo finale, queste rappresenteranno il 90% di tutte le particelle emesse dai veicoli, poiché quelle emesse dagli scarichi saranno abbattute dalla progressiva elettrificazione del parco circolante. I dati provengono dalla valutazione d’impatto che accompagna la proposta del regolamento Euro 7; contestualmente, il Consiglio esorta i paesi membri a misurare e limitare tali emissioni, nonché a “definire limiti di abrasione sulla base dei metodi più avanzati“.

Nello specifico, l’organo europeo prevede l’adozione di disposizioni uniformi entro il primo luglio 2026 per gli pneumatici di classe C1, entro il 1° aprile 2028 per quelli di classe C2 e non oltre il 1° aprile 2023 per la categoria C3. In caso contrario, “la Commissione dovrebbe adottare un atto delegato volto a conseguire l’obiettivo dell’Unione di ridurre le microplastiche rilasciate nell’ambiente del 30% entro il 2030 e sulla base di limiti di abrasione più avanzati. Durante la preparazione di tale atto delegato dovrebbero essere valutate le caratteristiche specifiche dei veicoli con batterie di trazione, compresi gli ibridi plug-in e i veicoli elettrici a batteria“.

L’impatto sull’industria degli pneumatici

In attesa che il quadro normativo assuma forma definitiva, è certo che il nuovo standard Euro 7 avrà ripercussioni significative sulle dinamiche industriali e produttive. Le aziende, infatti, dovranno adeguarsi ai nuovi parametri e ai limiti sulle emissioni, sviluppando prodotti più durevoli e dal ridotto impatto ambientale. In aggiunta, sono in fase di sviluppo specifici cicli di test, volti a determinare – in condizioni di utilizzo anche molto diverse tra loro –  i risultati prodotti da pneumatici diversi per marchio, dimensionamento, stagionalità e pattern del battistrada, nonché in base alla destinazione d’uso (autovetture, veicoli commerciali e autoarticolati).

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