Pronta la contromossa alle dichiarazioni di Sergio Marchionne rispetto alla possibilità, non troppo remota, della chiusura di uno degli stabilimenti italiani del Gruppo Fiat per una capacità dell’intero sistema di sovrapproduzione. Il segretario regionale Ugl Metalmeccanici in Sicilia, Luca Vecchio, afferma che ‘Fiat deve rimanere a Termini senza se e senza ma”, ed ancora ”per decenni la regione e’ stata vittima di politiche industriali del ‘mordi e fuggi’ e la Fiat di Termini Imerese, come altre aziende, ha beneficiato di agevolazioni pubbliche a fronte di prospettive di salvaguardia e di sviluppo occupazionale puntualmente disattese”. E’ tempo che Governo e regione, sottolinea Vecchio, ”definiscano norme che vincolino i finanziamenti pubblici stanziati a favore delle imprese allo sviluppo del territorio. E’ inammissibile che la Sicilia venga ancora una volta derubata delle proprie risorse e il disimpegno annunciato dall’ad Marchionne e’ politicamente scorretto e mortifica i lavoratori e con loro tutta la popolazione del territorio siciliano”. In queste ora sembra ventilata l’ipotesi di una possibile riconversione industriale dello stabilimento siciliano, ma la notizia non sembra aver placato la preoccupazione dei lavoratori, considerando che non esiste ancora un piano industriale ben definito.
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