Per risollevare le sorti del marchio, pesantemente colpito dall’effetto-crisi, da Volvo arriva un’operazione che potremmo definire «vintage». Sul listino ritorna la sigla Polar, lanciata giusto vent’anni fa per proporre delle versioni complete nelle dotazioni ma a prezzo contenuto delle station-wagon 240 e 940. Analoga filosofia viene riproposta anche oggi, con la differenza dell’applicazione su una gamma più ampia. Di Polar ne vengono proposte sette, distribuite tra i modelli C30, V50, V70 e XC90, tutte realizzate a partire dall’equipaggiamento Kinetic, ma con minori possibilità di personalizzazione, e senza rinunciare ad accessori di serie come cerchi in lega, controllo di stabilità, cruise control, climatizzatore automatico e varie soluzioni per l’intrattenimento. Il tutto a prezzi mediamente inferiori di 3-4 mila euro rispetto alle precedenti versioni d’accesso. C30 e V50 vengono combinate con la motorizzazione ecologica 1.6 D Drive, con tanto di sistema Start/Stop, e possibilità di accedere agli incentivi statali. Per V70 risulta interessante l’abbinamento con il propulsore da 2 litri alimentato a benzina e bioetanolo.
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